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Recensione: Insidious

By Simone Corà | venerdì 20 maggio 2011 | 08:00

2010, USA, colore, 103 minuti
Regia: James Wan
Sceneggiatura: Leigh Wannell

Si rimprovera spesso alla più recente cinematografia del terrore di peccare in quello che dovrebbe essere il suo scopo primario, l’inquietudine, il perturbante, il sinistro, aspetti dimenticati o scansati in favore di mera spettacolarizzazione o, ancora peggio, sciacallaggio di mode per piacere al pubblico gggiovane. Sarebbe quindi un peccato indagare sui (tanti) difetti di Insidious, nuova prova dell’accoppiata James Wan/Leigh Wannell recensita spesso e volentieri negli ultimi aggiornamenti della blogosfera di genere, e privarsi del piacere genuino che una buona manciata di brividi e relativi balzi sulla sedia sanno dare.

Non importa che il film sia un insieme di spezzoni copiaincollati alla buona dalle varie haunted houses e dintorni, da Poltergeist a The Dark, senza alcun aggiornamento, senza alcuna modifica al classico canovaccio trasferimento/presenze/scherzetti-diabolici/medium/atto-di-coraggio-finale, senza alcun interesse nella rielaborazione di un concetto ormai vecchissimo e potenzialmente dannoso. Non importano i protagonisti vagamente bidimensionali e certe leggerezze psicologiche, che sfiorano apparenti profondità nei conflitti familiari per poi rimanere costantemente in superficie. Non importano quindi un soggetto ahimè disastroso e una sceneggiatura semplicemente funzionale se l’impatto visivo è tanto forte e così ben riuscito come in Insidious.

L’abilità tecnica di Wan è indiscutibile, gioca con inquadrature e movimenti di camera offrendo soluzioni spesso minacciose e angoscianti, a partire dall’insolita e sinistra apertura. La macchina da presa si sposta morbidamente per ferire poi lo spettatore con violenze improvvise, apparizioni che tramortiscono, squarci da cardiopalma, orrori a tratti inevitabili, di cui è sì facile intuire origine e sviluppo, ma proprio per questo tremendi, spietati, annichilenti, perché sono lì, incombono, opprimono. Il senso di pericolo, la paura costante vengono trasmessi grazie a una persistente calotta di tensione che si sbarazza presto della trama risibile, e non c’è un attimo di respiro nemmeno nei momenti più ovvi.

Visto con la giusta atmosfera, goduto per quanto sa realmente offrire, se si sta al gioco Insidious riesce a fare sinceramente paura.

7 commenti:

  1. A me non ha propppio convinto... non mi ha minimamente turbato e l'ho trovato piuttosto sciocco. Già il fatto di non inserire qualche idea nuova nello stra-iper-ritritissimo argomento fantasmi, lo rende piuttosto banale. Comunque ammetto che la prima parte è molto buona e tiene botta fino a quando non arrivano i gosbaster, e allora mi è venuto da tirare un calcio alla tv ;)

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  2. ecco, è tutta una questione di atmosfera.
    un film come insidious va vissuto come un salto col bungee jumping. senza pensarci troppo, altrimenti viene tutto rovinato

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  3. Devo ancora vederlo, ma noto opinioni contrastanti un pò dappertutto.
    Questo, ovviamente, accresce la curiosità.

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  4. Credo che Marco dica giusto, se si riesce a farsi prendere dalle atmosfere penso che Insidious possa inquietare non poco (ci sono varie sequenze e vari tocchi da cardiopalma). Altrimenti, sì, il film farebbe schifo sotto molti punti di vista, c'è poco da dire. :)

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  5. Io aspetto una versione potabile per vederlo, ma ho alte aspettative: d'altronde come non averle dopo il bel Dead silence dello stesso Wan? ;)

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  6. Concordo pienamente con la tua rece, Simone. E infatti, come dice Marco, "è tutta una questione di atmosfera". Appunto. Qui Wan sa creare atmosfere abissali molto toccanti per lo spettatore, e chissenefrega - direi - che soggetto e sceneggiatura non splendano di luce propria, ma solo attraverso il raggio oscuro dell'inquietudine delle sequenze? Poi secondo me anche la sceneggiatura in sè è interessante, perchè affastella e cuce in modo originale generi e sottogeneri tra i più vari, non cadendo MAI nel comico involontario. Non è poco, orsù :)

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  7. @ Alan: ecco, a me Dead Silence non era piaciuto molto, ne ho ricordi vaghi ma mi aveva lasciato abbastanza scontento. Però è una buona occasione per rispolverarlo e dargli una seconda chance. :)

    @ Psiche: non posso che sottolineare ogni tua singola parola. :)

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